E’ un giorno qualunque (come sempre) e mi addentro come quotidianamente faccio nel Flusso di coscienza. Qui è facile trovare i pensieri di Tito Faraci che è un mio personale mito (lui ha anche una pagina di Wikipedia … io non ancora … però non ho voglia di aprirmela da solo … o forse non ne ho solo il tempo … sono troppo impegnato per ora nella conquista dell’universo col Collettivo del Frullo, e soprattutto sono troppo impegnato a tenere aperta questa gigantesca parentesi).
Ora, di cosa stavo parlando? Mi fate sempre divagare.
Sabato 16 aprile è il record store day, il giorno del negozio dei dischi. Iniziativa che mira a riportare le persone nei negozi di dischi (quelli veri però, non il reparto musica dei centri commerciali eh), e più precisamente in quello dove si è comprato il primo cd, cassetta o vinile del caso.
Sabato mattina quindi mi armerò di buona volontà, quella necessaria ad alzarsi presto, e andrò a fare un salto al Disco Store di Legnano, ci troverò Edo e mi metterò di nuovo a guardare le file di CD (le musicassette non ci sono più) alla ricerca di qualcosa da prendere. Magari verrà anche Glassbell, che non potrà invece tornare nel suo negozio preferito perché ormai chiuso, ed il suo ricordo sta ormai svanendo anche nelle menti dei vecchi appassionati clienti, ormai sostituito dall’acre odore del kebab che ha aperto al suo posto (che poi non è vero, ma non sapevo più dove andare a parare).
Erik Said “Stai per entrare in una valle di lacrime ilFratus oltraggiando in questo modo il dolore di Glassbell”.
Mi piacerebbe riuscire a ricordare il primo disco comprato, in modo da mettere per iscritto le sensazioni di allora (come stanno facendo tutti coloro che scrivono del Record store day), ma ho sempre avuto un rapporto particolare con la musica, fatto di percezioni e sensazioni legate al momento dell’ascolto e non dell’acquisto (It must have been love dei Roxette per me sarebbe infatti la soundtrack perfetta di 10 piccoli indiani, ma questa è un’altra storia).
Non ricordo la prima cassetta che ho comprato (anche se temo sia stato qualcosa degli 883, ma nutro ancora qualche speranza di averla presa da un senegalese fuori dall’ospedale), ma se potessi scegliere ora credo che sarebbe The Ghost of Tom Joad del Boss (per motivi miei e non squisitamente artistici) e lo comprerei qui …
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io penso che se hai qualcosa da dire ...